Questa è la storia del mio piccolo Matteo.
La gravidanza è stato tutto un susseguirsi di visite buone e meno buone, ma nessuna in grado di dirci con chiarezza come stesse. Era stato riscontrato un problema al cuore ma finché non sarebbe nato non si sarebbe potuto dire molto. A un mese dalla data presunta di nascita ha iniziato a soffrire in pancia, aveva degli importanti scompensi cardiaci perciò hanno deciso di farlo nascere con un cesareo.
È nato il 17 maggio 2015 (giorno del compleanno del suo papà!) e di domenica alle 10,48 (stesso giorno e ora della sua mamma!).
Appena nato il cuore sembrava meno peggio del previsto, invece si è scoperto che aveva la palatoschisi e una sindrome genetica non conosciuta.
Il 10 giugno (eravamo ancora in ospedale a Padova dalla nascita) il primo scompenso cardiaco dal quale si è capito che il cuore era messo ben peggio di ciò che si pensava.
Il 1 luglio l’intervento al cuore.
Il 26 luglio finalmente a casa!
Ma è durato poco: l’8 agosto nel giro di 3 ore la situazione è crollata, faceva fatica a respirare ed era uno straccio, sempre più debole. È stato trasportato d’urgenza in ambulanza di nuovo a Padova dove l’hanno salvato per un pelo ed è rimasto in terapia intensiva totalmente sedato e intubato per un mese intero.
Non gli davano più speranze, ma lui invece si è piano piano ripreso e a inizio settembre ha iniziato a regalarci i suoi dolcissimi sorrisini!!!
Il 1 ottobre finalmente siamo tornati a casa, ma anche questa volta è durato poco: l’11 ottobre alle 8,30 di mattina ha iniziato a stare male, piangeva in continuazione e non c’era modo di calmarlo.
Alle 9,45 ha iniziato a non piangere più, fare fatica a respirare ed essere sempre più debole. Siamo partiti velocissimi ed agitatissimi in macchina per portarlo in pronto soccorso (che è a 2 minuti di macchina da casa!!!).
A metà strada, d’improvviso, mi è letteralmente crollato tra le braccia, pesantissimo.
In pronto soccorso hanno fatto di tutto per rianimarlo ma non c’è stato nulla da fare.
Non c’è attimo ancora oggi, e penso per sempre, in cui non riesco a non pensare a quell’istante in cui l’ho sentito morire tra le mie braccia.
La vita non è più la stessa…
Anche se da quattro anni e mezzo stringo tra le braccia la mia bellissima bimba arcobaleno che ha riportato tantissima gioia nella mia vita!! Ma lui continua e continuerà sempre a riempire i miei pensieri ogni singolo giorno e non finirà mai di mancarmi come l’aria!!!!
– Alessandra –