Questa è la storia di come sono crollata, rialzata e poi lottato per ritrovare la felicità.
21/8/2021, prima visita dopo un test di gravidanza positivo (il terzo dopo 2 aborti precoci). Non potevo crederci quando la ginecologa mi visita e dice: “Sono 2..abbiamo due gemelli qui”. Non ho potuto trattenere le lacrime: gioia, incredulità e paura allo stesso tempo. Mi comunicano il tipo di gravidanza: gemellare monocoriale biamniotoca, parole complesse seguite da tutti i rischi del caso. Da un lato ero entusiasta dall’altro un po’ spaventata per questa gravidanza classificata da subito come “a rischio”. Da qui un susseguirsi di visite ogni settimana, sempre perfette e finalmente iniziavo a fantasticare su come sarebbe stata la vita con i gemellini.
24/11/2021 a 22 settimane, improvvisamente, i gemelli decidono di nascere. Il primo a casa, assistita da mio marito, il secondo in ospedale. Non dimenticherò mai quei momenti e non dimenticherò mai il vuoto, lasciata da sola nella camera dell’ospedale “perché causa Covid nessuno, nemmeno suo marito, può stare con lei”. Come si fa a lasciare da sola una donna (e un marito) in un momento così?
Da quel giorno la mia vita è cambiata, ho dovuto imparare a guardarmi allo specchio con le lacrime agli occhi e dirmi che dovevo truccarmi e pettinarmi per reagire, che dovevo essere forte partendo da banalità come trucco e piastra. Giorni in cui mi trovavo a piangere improvvisamente con immensi sensi di colpa per non aver capito i segnali del mio corpo. Di non essere stata all’altezza, nel non aver protetto i miei gemelli. Mi sentivo in colpa a vedere le persone intorno a me soffrire.
Ho reagito a modo mio, ho chiesto di cambiare ruolo a lavoro, avevo bisogno di stimoli nuovi. Mi sono iscritta a pilates, ho viaggiato e ho iniziato a dare un senso diverso a questa nuova fase della mia vita cercando motivazione anche nelle piccole cose. Ogni sera mi addormentavo con l’immagine dei miei gemelli, a volte piangendo fino ad addormentarmi. Ho coinvolto mio marito in questo dolore e l’ho ascoltato nel suo di dolore, perché ricordiamoci che non soffriamo solo noi. Non piangiamo solo noi e non ci sentiamo sbagliate solo noi. Anche loro soffrono e hanno bisogno di superare la perdita improvvisa di quello che pensavano essere invece il momento più bello della
vita.
Poi la rinascita: 14/7/2022 test positivo. Tantissime paure, ogni visita portava con sè ansia e invidiavo quelle mamme che invece vivevano tutto con leggerezza, che pensavano all’organizzazione del baby shower. Avrei voluto vivere anch’io questa leggerezza, ma non era possibile. Ascoltavo ogni segnale del mio corpo, anche inesistente ma che mi teneva sull’attenti. Ho protetto questa gravidanza con tutte le mie forze mentali e fisiche.
9/3/2023 nasce Ginevra, la mia bimba arcobaleno che avrà per sempre due angioletti che la proteggeranno. Angioletti che io mai dimenticherò, perché penso a loro ogni giorno e a cui dedico sempre i miei pensieri prima di chiudere gli occhi la sera con la gioia di avere la mia bimba accanto a me. A volte guardo Ginevra e mi si riempiono gli occhi di lacrime di gioia. Non mi sembra vero che sia qui con me.
Siamo donne, ci rialziamo sempre anche quando è tutto nero e senza un senso. Quando ci domandiamo “perché a me?”. Dobbiamo chiedere aiuto, dobbiamo parlare del nostro dolore anche quando le persone intorno a noi pensano che parlarne sia un tabù e quando si imbarazzano quando si tira fuori l’argomento perché parlane fa bene a noi e anche a chi abbiamo intorno. Non dobbiamo fare finta di stare bene quando invece ci sentiamo distrutte. Non è un tabù aver perso uno o più bimbi.
Con i giusti tempi dobbiamo rialzarci sempre perché solo così possiamo riprendere a lottare per raggiungere i nostri desideri.
Un abbraccio a tutte❤️
A. C.